24 dicembre 2006

100 di questi giorni.

Non ho potuto resistere alla tentazione di venire in ufficio e scrivere un articolo a riguardo della giornata di ieri.
Avrei voluto scrivere 365 di questi giorni, ma poi, se questo si avverasse, perderei automaticamente una persona a me cara :-).
Il fatto è che ci sono dei giorni che vorresti non finissero mai e poi, parliamoci chiaro, cosa c'è di meglio di una bella compagnia di amici uniti dalla solita passione? La passione per la vita, per i piaceri terreni e perchè no anche extra terreni se si pensa a quanto poco può bastare per vivere in pace con questo mondo.
Le giornate passate nell'unione mistica di adrenalina, natura e cucina (si perchè anche quest'ultima voce è stata importante nel nostro randezvou) sono talmente ricche di energia che tutto si lega perfettamente.
Uscito di casa dopo la doccia (ora dell'aperitivo), ho riferito le mie sensazioni a dei conoscienti e qualcuno di loro mi ha detto se siamo normali ad andare in bici con questo freddo, ma mi domando e dico..............non è bello tutto ciò? Il Natale è alle porte e il signor Inverno si è fatto finalmente sentire in tutta la sua magneficienza e poi la temperatura rigida, il ghiaccio nei luoghi non ancora battuti dal sole e la brina, riescono a rendere l'ambiente ancora più bello.
I caminetti si accendono al nostro cospetto e le fiamme riscaldano i nostri abiti; probabilmente in un altro luogo non ci sarebbe stato così umido, ma "La Gotica" è un pò come una grotta anche se mancano il bue e l'asinello.
Dopo la ricarica fatta di focaccia, affettati, tordelli e l'inseparabile Moretti, cosa c'è di meglio di una passeggiata in cima al Monte Belvedere? Di certo qui la toponomastica dei luoghi non si è confusa ad assegnare tale nome ed il panorama che ammiriamo sotto i nostri piedi ci rende ancora più grandi; mi verrebbe da dire come degli Dei, ma così dicendo mi/ci potrebbero rinchiudere per mania di grandezza ed allora teniamo per noi questa sensazione e tiriamo avanti.....anzi...giù.
Tutto scorre rapidamente sotto le nostre ruote e dei tappeti di foglie immergono buona parte dei nostri mezzi e delle gambe; speriamo soltanto che non ci sia una sorpesa sotto questo passaggio.
A causa di una caduta qualcuno di noi ha smesso di sognare dimenticandosi tutto quello che ha fatto fino ad ora; io invece il sogno me lo sono portato fino in fondo grazie anche alla banda di ottoni ci ha scortato al punto di partenza.
Un stretta di mano ed un augurio per questo Natale 2007 ed un grazie a chi che sia (non so se tra di noi ci sono dei buddisti, musulmani o quanto altro) per averci dato tanto.

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