03 luglio 2007

Funky Day '07



Suona la sveglia del mio cellulare, apro gli occhi, lo afferro e spengo quel suono fastidioso dopo un operazione complessa di sbloccaggio tastiera, mi alzo dal letto, sbarello alla ricerca del lavandino del bagno e dell'acqua fresca indispensabile per il risveglio del mio cervello. Comcluse queste operazioni agisco nella semi-ombra alla ricerca dell'abbigliamento e dell'oggettistica indispensabile per questo all day long e dopo aver salutato la mia compagna, che si fa cullare da quello sciupa famiglie di Morfeo, esco dalla porta di casa con destinazione bar per la consueta colazione del sabato mattina.
Al mio ingresso nel locale e dopo la classica richiesta (sfolgia alla mela, bicchiere di acqua e caffè) noto un particolare a dir poco inquietante e cioè..........la pasta è calda come se fosse appena uscita dal forno; giro gli occhi verso l'orologio e leggo 6:15. "Cazzo com'è presto" (dico fra me e me), ma non posso perdere tanto tempo a regionare sulle mie ore di sonno perse in questo periodo perchè fra pochi minuti ho l'appuntamento con gli altri al ponte di ferro (quello dove siamo soliti lasciare la macchina alla fine della discesa del Folgorito).
All'appuntamento manca una persona, ma tanto io lo sapevo già che non sarebbe mai arrivato puntuale e così abbiamo il tempo di preparare la Kangoo e le bici del sottoscritto e dell'Elettrico. Nell'attesa chiacchieriamo con Biagio e suo fratello Loris che vogliono avere informazioni sui sentieri e sul programma della giornata, ma io posso rispondere in parte solo alla prima di queste domande in quanto l'anno passato una brutta caduta mi ha costretto al ritiro, con mancata visione dei trails di Sestola.
Finalmente arriva il Leo e si parte. Lo sterio della mia macchina viene spento dopo pochi chilometri in quanto i passeggeri non sentono di buon orecchio i Beastli Boys di prima mattina.
Procediamo con buon passo ed effettuiamo una sosta colazione a San Pellegrino in Alpe in un bar dove c'è il proprietario che ci riempie la testa di discorsi assurdi su culi ed ufo (onestamente le sue metafore erano veramente assurde).
Completiamo in perfetto orario il nostro viaggio a Montecreto; sono le 9:00 quando scarichiamo dalle vetture le nostre bici e ci avviamo verso gli impianti di risalita.
In questo breve tragitto vediamo uscire dalla tenda uno splendido capellone, uscito da poco da un film lisergico anni '70...........è il Pazzo di Lucca che con la sua maglietta del Granduca di Toscana ci dà il benvenuto a questa giornata di banfe.
Nella stessa zona riconosco anche il biker che l'anno passato ha dato spettacolo con il suo livello di alcolismo atroce e mi chiedo se non si è già ripetuto nella sua performance consueta.
Becchiamo anche Lorenzo Passerella e con lui Kostoletta ed un altro ragazzo mai visto prima facente parte del gruppo Appalla di Lucca di nome Maxxi.
Che palle........c'è una fila assurda per fare il giornaliero per gli impianti di risalita in quanto, a differenza dell'anno passato, ti chiedono i dati personali; questo contrattempo però ci permette di riunire la combriccola dei bikers noti come Maik, il pisano Ziforty, il mitico Mugnax (disegnatore e produttore delle nostre maglie del Granducato) e Mesolman e così il gruppone è fatto.
Prima salita e prima discesa sul Rio Canalone. Questo sentiero è fantastico e non mi stancherei mai di farlo, ma la forma fisica e l'amata front non mi permettono di reggere il passo con i fullisti (traditori :-)) e così arrivo in fondo che sono già cotto come un befanino; in più c'è il freno posteriore che mi da delle rogne, ma piano piano sembra ritornare ai livelli classici. Nuova salita e nuova discesa e questa volta tocca alle Scalette, sentiero a me noto in quanto l'anno passato ha lasciato il segno sul mio corpo recandomi una contrattura alla spalla ed una bella botta all'attaccatura del pollice.
Lo affronto con un pò di timore quanto meno all'inizio, ma poi, seguendo la scia dei miei compagni, prendo fiducia. Questo trail, come dice il nome stesso, è pieno di scalini naturali formati da roccie piantate ed ogni passaggio deve essere pulito perchè il pezzo successivo non perdona e ti puoi ritrovare stampato su un bel macigno o giù nel canale. Arrivati alla fine della discesa tutti abbiamo il sorriso stampato e proclamiamo n°1 della mattinata.



Pausa pranzo nel capannone di ferro e plastica con piatto di tortellini al sugo, una birra fresca ed acqua, oltre ad un pezzo di carne lasciata da Maik in quanto pensava che il buono pasto avrebbe coperto l'intero menù (primo, secondo e contorno), dopodichè risalita con l'impianto e sosta molto prolungata in attesa dell'arrivo di L.P. che doveva prendere non so cosa in macchina.
Gli animi sono in fermento, per il memento il nostro ritmo è stato blando e non abbiamo più molto tempo a disposizione prima della chiusura degli impianti, ma finalmente la crew si riunisce e, dopo il passaggio del Gran Canion eccoci pronti ad affrontare il nuovo sentiero che è stato aperto proprio in questi giorni, il suo nome è........la Scaffa del Gatto.
E' un sentiero magnifico pieno di cirve e controcurve, appoggi e passaggi tecnici, ma non troppi. Io prendo distanza dai colleghi perchè non riesco proprio a reggere il passo, ma almeno in questa maniera me lo godo un pò di più. Come secondo pezzo di discesa il sentiero n°1 o 2 di Sestola (non ricordo) ed anche qui passaggi da seghe con scalini in roccia naturale, ma per chi conosce bene il percorso anche possibilità di drop e salti in ogni dove.
Intravediamo l'asfalto e riprendo fiato, dopodichè risaliamo il monte con la seggiovia di Sestola molto più veloce che quella di Montecreto e così ci facciamo una discesa in attesa che l'Elettrico cambi le pasticche alla sua bici; poi ancora su ed ancora. A questo punto la stanchezza diventa comune per tutti e la cosa da fare è aspettare il furgone che ci porti in cima al passo per affrontare l'ultima discesa della giornata.



In queste ultime discese degli inconvenienti colpisco, oltre all'Elettrico, anche altri bikers tipo: Biago che spezza il forcellino del cambio e Mesolman che si porta dietro un problema con la ruota posteriore.
Nell'attesa che il forgone porti tutti a destinazione io e Leo ci spariamo un paio di birre e ci godiamo il loro effetto con tutta calma, laviamo le bici e ci fumiamo una sigaretta scambiando poche parole con i presenti.
Alla riunione siamo tutti e decidiamo che l'ultima discesa della giornata sarà il Pino Solitario, ma purtroppo il gruppo si sfalda in quanto incomincia ad essere troppo tardi per noi versiliesi e non possiamo aspettare che Mesolman aggiusti la ruota, per cui, raggiunto l'inizio della discesa che poi immettarà al trail suddetto, salutiamo tutti e diamo gas.
Che bello anche questo pezzo, nulla di difficile, scorrevole, veloce, insomma quello che ci vuole per concludere una giornata come questa; unica nota dolente sono io che non riesco più ad avere il controllo del mezzo perchè la front su questo pezzo misto radici e sassi, unito a quando fatto in precedenza, non perdona e non volgio finire a gambe all'aria proprio adesso. Comuqneu tutto va per il proprio verso e finalmente siamo al punto di partenza di questa lunga giornata, chiaramente tralascio il viaggio di ritorno in quanto le faccie che si aggiravano in quel di Pieve Pelago non erano proprio bellissime.

Ringraziamenti: tutti i quelli che hanno passato la giornata insieme a me e con i quali ormai mi diverto da diversi anni a questa parte (anche con chi è da poco che usciamo insieme chiaramente); l'Elettrico che ha giudato per tutto il viaggio di ritorno anche se la stanchezza si faceva sentire sulle frasi distorte che ci propinava (;-)); la natura che ti offre dei sentieri così belli e dei paesaggi magnifici.

Chi non ringrazio: tutti quei bikers stupidi che si credono di essere chissà che cosa perchè hanno un mezzo così (tra l'altro a me la Norco non piace nemmeno); a l'organizzazione del Funky Day che è il secondo anno che propina sempre le stesse cose, anzi con l'assenza di Pippo Mariani anche qualche cosa in meno.

Foto by Mugnax ed un saluto al Cencio.

3 commenti:

big jim ha detto...

bastardi potevate chiamare!!!!!!!!!!

Unknown ha detto...

E bravo il Chiocciolone, bel racconto :-) Eh eh eh allergia alle Norco?

Simone Pera ha detto...

No alla Norco, ma ai tipi come quello.
Big Jim, mi spiace non averti chiamato, ma sarà per la prossima. Non è che ti puoi iscrivere al Mtb Forum?