30 ottobre 2007

Apothèosis


(grande Mugnax per la locandina)
Sacrificato il sacrificabile aspettiamo le energie per scrivere un resoconto ed inserire le foto scattate dai bikers che hanno partecipato a questa edizione 2007.
Questo articolo sarà un vero e proprio work in progress e tutti possono partecipare mettendoci del loro.
Intanto beccatevi questo......




(foto Sembola)
Incominciamo a parlare dell'evento in questione.
L'Apothèosis è un sacrificio vero e proprio, non ci sono mezzi termini per definire 1700mt. di dislivello (negativi e positivi) per un totale di 38km. circa.
Sta di fatto che alcuni di noi (io presente) hanno preferito eliminare la prima salita pedalata da Calci a Santallago e gustarsi a dovere le discese del Serra nel versante lucchese. I trail in questione, ripuliti dal gruppo Appalla, sono il Bauhaus ed Aretuska e non è un caso che siano perfetti per le front, visto cosa guidano Rodriguez & C..
La prima discesa è un insieme di curve, controcurve, contropendenze tutto su terra, pochi sassi e qualche radice; ne consegue che la front si muove bene e dribla gli ostacoli, poi il terreno un pò umido ti porta a derapare facendoti godere.......insomma un'"apothèosis dei sensi". L'unico dispicere è stato provocato dai tappi che si sono formati durante il tragitto, ma in fin sei conti il bello di questa giornata è stato (e sarà) lo spirito di aggregazione per cui chi se ne frega.
Dopo un piccolo trasferimento sulla forestale eccoci all'ingresso dell'Aretuska e ci guardiamo bene a fare il treno in quanto tutti hanno addosso una voglia matta di sbanfare, per cui a gruppetti ci spariamo questa bella discesa che presenta qualche asperità lungo il percorso, tali da rischiare l'ampotazione di un piede; comunque tutto procede al meglio ed arriviamo conn il sorriso stampato alla chiesa di Vorno dove incominciamo a spogliarci dalle pesanti vestigie in preparazione della lunga salita. Nel frattempo, all'interno della chiesa, degli adepti cantano lodi di gloria che caricano i nostri animi e vi assicuro che di energia, da ora in poi, ne abbiamo tutti di bisogno perchè dobbiamo risalire gli 800mt. di dislivello che ci separano da Santallago.
Saliamo lentamente (almeno io) dando sempre un occhio allo splendido paesaggio che ci circonda. I colori autunnali sono al massimo dello splendore ed il sole riscalda, anche troppo, i nostri corpi fin troppo coperti.
Piano piano le energie cominciano a mancare, ma per fortuna il buon vecchio Secco ha visto bene di inserire degli alberi da frutto lungo il percorso (a sua detta piantati l'anno prima proprio per questo evento ;-)) e così recuperiamo un pò di zuccheri indispensabili per la buona riuscita di questa aphotèosis.
Io però non sono in gran forma anche a causa di una lunga assenza da giri pedalati e spesso e volentieri smonto di sella per farmi delle sane passeggiate; per fortuna non sono il solo a camminare e grazie a Big Jim, tra una chiaccherata e l'altra, vediamo sempre più vicina la meta.
In questo calvario una nota di merito va al cicerone stra allenato del Secco che ci aspetta indicandoci la retta via e finalmente.........ecco Santallago con il suo vasto pratone, le griglie accese e la tettoia dove i compagni di avventura ci aspettano porgendoci una bella stiampa di focaccia con il prosciutto ed una birra.
Per raccogliere le energie passa un sacco di tempo e tanto liquido scende nel mio corpo, ma siamo arrivati all'ora di decidere se salire il Faeto o ritornare alle macchine affrontando i sentieri del Serra e per una questione di orario optiamo per la seconda soluzione.
Io, Big Jim, Barella e l'Elettrico arriviamo all'ingresso del McLeod e da qui in poi inizia il puro divertimento lungo uno dei sentieri più upgrade di questo versante. Per i miei compagni è la prima volta ed a fine percorso vedo su di loro un gran sorriso e la voglia di ritornare a solcare questo trail; per me invece c'è la felicità di aver fatto il "pitone" dopo tanto che lo evitavo.
Il secondo sentieri è quello denominato la Casetta ed anche qui le banfe non si fanno attendere, ma purtruppo le discese durano sempre poco e arrivati sulla strada non resta altro che raggiungere la mia macchina per il recupero di quella lasciata in cima al monte.
Ritorniamo a casa stanchi ma contenti di questa giornata e ci promettiamo di rotornare a fare un giro su questi monti pisani/lucchesi perchè ne vale proprio la pena.
ì

3 commenti:

big jim ha detto...

bella ciccio!!!!!!vediamo se riesco a spedirti due fotoanch'io!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ma,poi si è scoperto chi faceva da tappo?

Anonimo ha detto...

non lo so... mah...