22 dicembre 2007

Video dell'Epic Ride for Christams

http://video.google.com/videoplay?docid=-3831507025907642554
(copiate ed incollate per arrivare al video).

Era da tanto tempo che non pedalavo così a lungo, che non sentivo quei momenti dove sei solo te circondato da un mondo diverso, che non provavo quella sensazione di sfida, che non mi mettevo alla prova. L'Epic Ride For Christmas era un tarlo che mi mangiava dentro da almeno un anno (se non di più) ed in fase di elaborazione non c'era niente di troppo duro da affrontare, i chilometri erano giusti e così anche il dislivello; poi un giorno arriva il momento di testare tutto e ciò ed insieme a l'elettrico e Big Jim diamo inizio e fine al tarlo.
Partiamo alle 8.20 del 22 mattina con una temperatura fredda ma non troppo ed affrontiamo, con passo rilassato, la zona retrostante il castello di Rotaio ammirando e valutando le possibilità di una vita in questo luogo (così faremo anche in altre zone). All'ingresso dello sterrato che ci porta al Cavanis quasi rischio l'incidente con Big Jim perchè non sono una buona giuda e le indicazioni le do all'ultimo minuto o sono proprio assenti, ma per fortuna nel corso della giornata comincio a capire come ci si deve comportare.
Il viaggio continua e spesso entriamo in luoghi che hanno un loro microclima; notiamo subito questo cambiamento in quanto l'abbigliamento è consono ad una giornata invernale poi lungo fiume a Camaiore tutto ritorna alla normalità e l'erba si presenta con l'abito bianco. Il lago Teneri in parte è ghiacciato e non mancano ex pozzanghere trasformate in piccole piste da pattinaggio.
Mi sperdo come al solito nella miriade di passaggi pedonali (sterrati) che girano parallelamente all'asfaltata per il Monte Magno, ma grazie a dei bravi ragazzi che hanno evidenziato per terra la scritta mtb riesco anche a fare passaggi nuovi che eliminano maggiormente la percentuale di bitume.
La salita fino al Magno mi trova preparato; non so se questo sia dovuto alla contentezza di realizzare questo tour, ma sta di fatto che le mie gambe lavorano bene anche senza l'ausilio di rapporti più leggeri; in compenso l'elettrico soffre un pò sia questa che la salita per il Pitoro con passaggio nei pressi della villa di gaber, ma il suo passo e la forza di volontà lo porteranno vittorioso al termine.
Decido di saltare la discesa denominata la Fangaia per due motivi: 1) per la paura di un terreno troppo viscido; 2) perchè così facendo recuperiamo 20min. abbondanti nella tabella di marcia. Questo ci servirà e non poco visto che dopo la discesa, su una strada piena di sassi smossi, pizzico e vengo costretto a cambiare la camera d'aria.
Saliamo per Gualdo e giunti in paese ci rifocilliamo con un pò di cibo ed acqua prima di scendere fino a Chiatri. La discesa che facciamo è un vecchio ricordo di un giro con il mio amico Federico, ripetuta poi per il tour Pietrasanta-Lucca di qualche anno fa; e proprio a causa del tempo non mi ricordo più certi passaggi su un percorso inizialmente tecnico a causa del passaggio di moto e dal dilavamento dell'acqua, ma la goduria non manca quando trovi delle curve in appoggio alle quali puoi chiedere soltanto una cosa...........di non smettere mai. Purtroppo non è così ed allora vai con le informazione ad un cacciatore il quale conferma la mia memoria. Il tracciato prende varie sfaccettature e Big Jim viene riportato con la mente ad alcuni passaggi del Folgorito.
Giunti alla villa di Puccini facciamo nuovamente un breve sosta per poi godere della discesa fino a valle dove lasciamo i freni per raccogliere adrenalina. Di questo tratto mi ricordavo degli scalini che potevano essere saltati, ma non del tubo di ferro che passa proprio centralmente al trail e soprattutto di come è ostico evitare di passarci sopra; comunque ci gustiamo questo momento nel miglior modo possibile e non tratteniamo le energie nemmeno in quei passaggi spacca gambe e braccia causati da un tratto pieno di sassi piantati e smossi.
Al termine di questa discesa veniamo accolti da una lieve pioggerella, ma prima di coprirci con un k-way decidiamo di attendere l'entrata nel bosco. Siamo adesso nel monte sopra il lago di Massaciuccoli, la pioggerella è passata e l'elettrico ci confida la sua volontà di arrendersi, ma noi cerchiamo di caricarlo il più possibile e così arrivati alla discesa tutto torna alla normalità ed io al mio gareggio in solitaria nel campo pianeggiante nei pressi di Balbano è bello come la prima volta (anche se la velocità è ridotta e manca un gareggio vero e proprio).
Il tratto per l'ingresso al sentiero da me denominato "sassi smossi" è lunghissimo, ma non vedo l'ora di scendere questa che è l'ultima discesa della giornata. Come al solito mi faccio prendere dalla voglia di scendere il più veloce possibile, abbandonando precisione e quanto altro; questo mi costa la seconda bucatura della giornata, ma per fortuna ero all'inizio del trail quindi adesso mi aspettava la parte migliore da prendere di petto.
Godo e mi rattrisco in quanto le dh sono finite, ma che clima che c'è intorno a noi, la pioggerella si ripresenta ed adesso un bel vento freddo mette alla prova la nostra risistenza lontano al mezzo a due ruote. Non riusciamo nemmeno a finire quel poco cibo rimasto che, dopo aver visto big jim levarsi la maglia per sostituirla con una asciutta, siamo sopra la strada bianca che ci porta dal paradiso all'inferno. Sto parlando di uno dei punti lungo l'Aurelia dove, nascoste in una strada secondaria, si celano delle donne di facili vestiti. Una di loro mi chiede persino di fermarmi, ma non credo che abbia visto bene il mio viso, altrimenti avrebbe capito cosa il mio corpo non mi avrebbe permesso di fare (oltre che ad un discorso di etica personale chiaramente).
Passiamo l'Aurielia e ci infiliamo nella macchia; per un breve tratto costeggiamo la ferrovia in pieno stile stand by me cercando però l'alternativa al di là dei binari per evitare la tristezza di questo pezzo fatto di stracci abbandonati e ripari improvvisati per un ora di sesso. Dopo il passaggio del treno decidiamo l'attraversamento; la macchia ha un altro fascino e poi con questa giornato che volge al termine ti rinchiudi ancora di più dentro te stesso, dentro i tuoi sogni od incubi. Per me sono stati solo bei sogni visto che la natura ci ha regalato la visione di svariati bamby usciti dal recinto per raccimolare del cibo, poi giunti in prossimità del mare, non prima di un momento di sconforto dovuto a quanto ancora dovevamo pedalare in quella sorta di rena e fango prima di vedere la sabbia e l'acqua, ecco che un airone spicca il volo disturbato dal nostro passaggio ed una barca a vela pare quasi immobile su quel piatto blu scuro, riportandomi alla mente quelle barchette inserite all'interno della bottiglia.
davanti alla passeggiata di Torre del Lago i fantasmi della mia gioventù ritornano alla mente ma non sono stato un cattivo ragazzo per cui nessun brutto pensiero, solo ricordi.
Continuiamo a pedalare attraversando Viareggio ed all'altezza si Lido di Camaiore ecco che il mio motore comincia ad essere fuori carburazione; le gambe girano per inerzia e la testa va al solo pensiero di raggiungere la meta. Proprio per questa stanchezza accusata dal gruppo tagliamo all'interno per evitare di allungare alteriormente il tour. Il terminal di Pietrasanta mi appare come mai prima di ora e qui cominciamo i saluti ai componenti di questa spedizione; primo a partire l'elettrico che è stato veramente tenace e volenteroso; poi, dopo una birra presa nel locale meglio di Pietrasanta, saluto anche Big Jim che ha trascinato la sua Rumble che per l'occasione montava una 2.5'' anterieur.
Finisce il giro comincia a piovere seriamente e dopo una goccia scendo in galleria per rivedere e pensare a tutto quello che abbiamo fatto in questo epic ride for christmas formato da ben 7 ore in sella, circa 70 km. e 1100mt. di dislivello (clacoli approssimativi forniti dal sottoscritto).

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